Rilevamento in tempo reale inquinamento Napoli (Vomero) Sensore Davis Airlink.
L’inquinamento dell’aria nelle nostre città è un dato che, in certi determinati giorni, è importante conoscere ed è altrettanto utile capire come funziona la rilevazione. Quando si generano condizioni meteo particolari, come altra pressione , tempo stabile, assenza di vento e forte escursione termica, e valori di umidità elevati, l’aria ha una sorta di ristagno che, nelle zone pianeggianti e lontane dal mare, si crea una cappa di sostanze inquinanti che è difficile da smaltire. Anche a Napoli può capitare un evento del genere nonostante sia una città di mare che beneficia delle correnti marine che , di solito, sono sempre più o meno attive e sono in grado di spazzare, almeno in parte, l’inquinamento generato dal traffico veicolare, scarichi industriali, impianti di riscaldamento civile ecc. Tutti abbiamo fatto sicuramente caso alle fasce marroni in cielo ad una determinata altezza, segno che l’inquinamento non viene disperso nell’atmosfera. Anche il nostro olfatto se ne rende conto e , nelle grandi città, si nota anche troppo. Solo durante il lockdown dello scorso anno 2020, l’aria era diventata decisamente più pulita per la totale assenza del traffico in città, ma anche il traffico aereo e marittimo fa la sua parte ma, in quella occasione era pari a zero. Per il rilevamento di questi parametri, si parte dai sensori che, nel mio caso, è un Davis Airlink II New capace di rilevare la concentrazione di PM1, PM 2,5 e PM10. L’unità di misura è standard europea ed è µg/m3 ovvero, microgrammo (millionesimo di un grammo) per metro cubo d’aria analizzata, o mg/m3, ossia milligrammo (millesimo di un grammo) per metro cubo d’aria.
Aldilà dei rilevamenti privati come il mio, ci sono centraline della rete Arpa dislocate nelle varie regioni italiane che misurano ogni giorno leconcentrazioni medie giornalieredei principali inquinanti: dalle polveri sottili (PM10 e PM2.5) al biossido di azoto (NO2), dall’anidride solforosa (SO2) al monossido di carbonio (CO) e all’ozono (O3). La concentrazione dell’inquinante viene espressa con un numero seguito da “µg/m3“, che equivale ad un microgrammo (millionesimo di un grammo) per metro cubo d’aria analizzata, o mg/m3, ossia milligrammo (millesimo di un grammo) per metro cubo d’aria.
Per ogni inquinante la concentrazione ha un limite ed è diverso. Ad esempio,per il PM10, la soglia limite giornaliera è di 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte l’anno; per l’NO2 il valore limite è 200 µg/m3 da non superare più di 18 volte per anno civile; per SO2 il valori limite di 350 non dovrebbe essere superato più di 24 volte l’anno; il valore limite giornaliero del CO è di 10 mg/m3; il valore limite di O3 non dovrebbe superare una concentrazione di 120 µg/m3 per massima media mobile 8h giornaliera e i 180 per massima concentrazione oraria
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